Si esegue su un prelievo effettuato mediante un ago di calibro maggiore (Tru-cut).
Permette di prelevare dei campioni di tessuto che vengono esaminati dal patologo il quale descrive:
– Il tipo di cellule da cui il tumore trae origine (le principali sono duttali o lobulari)
– La capacità del tumore di estendersi ai tessuti circostanti (tumore invasivo) o di restare localizzato (tumore in situ)
– Il grado di differenziazione delle cellule tumorali cioè quanto le cellule tumorali sono diverse dalle cellule sane del seno:
- Grado 1 (ben differenziate): le cellule tumorali assomigliano alle cellule normali (per es. hanno la stessa forma e dimensione) e di solito crescono lentamente.
- Grado 2 (mediamente differenziate): le cellule tumorali sono più grandi e irregolari delle cellule normali e crescono più rapidamente.
- Grado 3 (poco differenziate): le cellule tumorali sono molto diverse dalle cellule normali e crescono rapidamente.
– Lo stato dei recettori per gli ormoni femminili (estrogeni e progestinici): se presenti o assenti sono importanti per la scelta della terapia successiva.
– L’espressione di una proteina che si trova sulla superficie di alcune cellule tumorali (HER2 o cerb-B2). Se presente o assente è importante per la scelta della terapia successiva.
– L’attività di proliferazione delle cellule, cioè la loro capacità di moltiplicarsi (Ki-67 o MIB-1).
I tumori del seno che non contengono né i recettori ormonali per gli estrogeni e il progesterone né il recettore per HER2 sono definiti tumori triplo negativi.
Il patologo esamina anche il materiale rimosso durante l’intervento chirurgico e descrive:
– La grandezza del tumore.
– L’eventuale interessamento dei linfonodi dell’ascella.
– La presenza di cellule tumorali nei vasi linfatici o sanguigni.
– Lo stato dei margini. Il tumore deve essere circondato da un bordo (margine) di tessuto sano.
In alcuni casi ci può essere più di un tumore nello stesso seno. Se i diversi tumori sono nello stesso quadrante si parla di malattia multifocale, se sono in quadranti differenti invece di malattia multicentrica. Il patologo descrive di solito in questi casi le caratteristiche di ogni singolo tumore.
Testo redatto da Olivia Pagani, oncologo medico
Ultima revisione – febbraio 2017